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Il più grande mercato obbligazionario del mondo è stato duramente colpito dal solido rapporto sull’occupazione statunitense che ha spinto i trader a ridimensionare le loro scommesse sui tagli dei tassi della Federal Reserve.
Le azioni hanno concluso la settimana pressoché invariate. L’S&P 500 ha chiuso vicino al suo massimo storico mentre il Nasdaq ha sovraperformato. L’oro è sceso mentre il dollaro ha registrato un’impennata, tornando ai massimi mensili. Anche le criptovalute sono andate male, con Bitcoin che ha testato i 72.000 dollari per poi crollare e trovare supporto a 69.000 dollari.
Il fervore speculativo è alla base di un ampio rally cross-asset che si sta verificando insieme a un calo della volatilità e dei prezzi delle coperture. Intorno a 12, l’indice VIX si aggira vicino ai livelli pre-pandemia. Altrove, un modello di Citigroup che misura la volatilità di 22 fondi negoziati in borsa mostra un calo generalizzato.
Non c’è nessun luogo in cui la Fear of Missing Out sia più visibile che nella ripresa del ruolo di Keith Gill come savant delle meme-stock del 2021. Venerdì scorso, la sua diretta su YouTube ha attirato più di 600.000 spettatori a un certo punto, anche se ciò non è stato sufficiente per arginare un calo delle azioni di GameStop, in seguito all’annuncio di una vendita di azioni. Il focus del mercato oggi ci dice che le persone non sono preoccupate per il contesto macro e preferiscono concentrarsi sui “meme”.
Canada e Europa Tagliano i Tassi
Bank of Canada
Mercoledì scorso, la Banca del Canada è diventata la prima banca centrale del G7 ad abbassare il suo tasso di riferimento. Questo taglio, che ha portato i tassi di interesse dal 5% al 4,75%, mira a dare un po’ di respiro ai consumatori fortemente indebitati. Ma il governatore Tiff Macklem ci ha tenuto a sottolineare che i prossimi tagli saranno graduali e dipenderanno dai dati economici.
Macklem ha spiegato che il timing dei futuri tagli dipenderà dall’andamento dell’inflazione e dall’evoluzione dell’economia in linea con le previsioni della banca. L’economia canadese ha registrato una crescita più lenta del previsto nel primo trimestre, con un tasso annualizzato dell’1,7%. Alcuni esperti pensano che un altro taglio potrebbe arrivare già a luglio. Ma i mercati finanziari non ne sono così sicuri, con solo il 39% di probabilità di un ulteriore riduzione.
Nel frattempo, l’inflazione negli Stati Uniti è ancora ostinata, e molti si chiedono se la Banca del Canada stia rischiando troppo divergendo dalla Fed. Ma Macklem ha rassicurato che il Canada ha ancora margine di manovra rispetto agli USA. Dopo la decisione, il dollaro canadese ha perso un po’ di terreno rispetto al dollaro USA.
BCE
La BCE ha tagliato il tasso di deposito al 3,75% dal precedente 4%, proprio come ci aspettavamo. Ma non pensate che sia l’inizio di una serie di tagli a pioggia, perché la BCE non ha dato nessun segnale su ulteriori riduzioni in arrivo.
Guidati dalla Presidente Christine Lagarde, i funzionari hanno deciso all’unanimità (tranne uno) di abbassare il tasso, dopo averlo mantenuto al 4% per nove mesi. Lagarde ha detto che l’inflazione sembra sotto controllo, ma il ritmo e i tempi dei prossimi passi saranno decisi di volta in volta, senza pre-commitment.
Questo taglio dei tassi arriva dopo una lunga serie di aumenti per contrastare il peggior picco dei prezzi nella zona euro. Ora, l’obiettivo è dare una spinta all’economia stagnante dei 20 paesi dell’area euro, che ha attraversato due anni di recessione lieve.
Sebbene Lagarde abbia dichiarato il mese scorso che l’inflazione è “sotto controllo”, i dati recenti mostrano pressioni sui prezzi ancora elevate. Questo ha portato gli investitori a ridurre le aspettative per ulteriori tagli nel 2024 a due o tre in totale. I mercati finanziari prevedono che il prossimo taglio avverrà probabilmente a settembre.
Le nuove previsioni della BCE mostrano un’inflazione media del 2,2% nel 2025, in aumento dal 2% precedente, e una crescita economica per quest’anno del 0,9%, rispetto allo 0,6% previsto in precedenza. Lagarde ha avvertito che la crescita dei prezzi rallenterà verso l’obiettivo del 2% più tardi del previsto. L’inflazione dovrebbe rimanere stabile per il resto dell’anno per poi calare nella seconda metà del prossimo anno.
Boom dei Lavori negli USA e Dubbi sui Tagli della Fed
Il mercato del lavoro statunitense ha sorpreso tutti a maggio. I dati mostrano una crescita dei posti di lavoro non agricoli di ben 272.000 unità, superando tutte le aspettative. I salari orari medi sono aumentati dello 0,4% rispetto ad aprile e del 4,1% rispetto all’anno scorso. Tuttavia, il tasso di disoccupazione è salito inaspettatamente al 4% dal 3,9%, segnando il livello più alto degli ultimi due anni.
Questi numeri evidenziano un mercato del lavoro che continua a sorprendere, smorzando l’impatto dei tassi d’interesse elevati e dei prezzi. La forza di questo mercato rischia di mantenere alte le pressioni inflazionistiche, costringendo la Fed a mantenere una posizione cauta sulla politica monetaria.
Il rapporto sull’occupazione è composto da due indagini: una sulle imprese che genera i dati sui salari e sui posti di lavoro, e un’altra più piccola sulle famiglie che produce il tasso di disoccupazione. Il sondaggio sulle famiglie ha mostrato un calo dell’occupazione di oltre 400.000 unità a maggio, il più grande declino di quest’anno, suscitando dibattiti tra gli economisti su quale misura sia più rappresentativa del mercato del lavoro.
Insomma, il mercato del lavoro statunitense non smette di sorprendere e lascia aperte molte domande sul futuro delle politiche della Fed, che si riunirà questa settimana per decidere sui tassi d’interesse. Si prevede che la Fed manterrà i costi di finanziamento ai massimi di due decenni, anche se gli economisti attendono con ansia le nuove proiezioni trimestrali dopo le sorprese di inizio anno su inflazione e occupazione.
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